| Titolo: |
| Fra' Cherubino Ferrari al Duca di Mantova: «Non è cavagliero, ò virtuoso... » |
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| Abstract: |
| Cherubino Ferrari parla di un suo nipote di dodici anni, Gian Andrea Ferrari, eccelso suonatore di liuto. Nel confermare di averlo allevato lui stesso e di poterne disporre come meglio crede, Ferrari lo mette a disposizione dei desideri del Duca, unitamente alla propria opera. Mentre il ragazzo potrebbe cantare sia in "camera" che in "cappella", dal convento del Carmine Cherubino Ferrari potrebbe servire «con la voce in pergamo, e con la penna in camera componendo, e rime, e prose». A proprio credito Ferrari dice di essere "pubblico lettore" a Milano, e che il nipote canta in Duomo con una buona provvigione. Affinché il ragazzo possa progredire negli studi, però, secondo Ferrari, deve seguire la rigorosa disciplina a cui lo sta sottoponendo. |
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| Provenienza: |
Mantova, Archivio di Stato - Archivio Gonzaga
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| Segnatura Originaria: |
b. 1728, c.n.n.
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| Note: |
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| Parole chiave: |
rime, prose, camera, cappella, liuto, pubblico lettore, disciplina
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| Comici: |
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| Persone notevoli: |
Cherubino Ferrari, Duca di Mantova, Gian Andrea Ferrari, Marchese di Caravaggio, Marchesa di Caravaggio, Ercole Gonzaga, Baldassarre Rò, Carlo Aresino, Cardinale fratello della Marchesa di Caravaggio
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| Luoghi citati: |
Milano (Duomo), Mantova (convento del Carmine)
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| Opere e soggetti letterari: |
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