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L'ARLECCHINO D'ORO

ARLECCHINO D'ORO 2005 - APPROFONDIMENTI


 
Sabato 25 giugno ore 21.30 - Cortile d'onore - Palazzo Te        (« torna alla pagina Spettacoli)


LA VITA DI ARTISTA RACCONTATA A MIA FIGLIA
di Jérôme Savary

Scena e regia di Jérôme Savary
con Jérôme Savary e Nina Savary

Musiche originali di Gérard Daguerre e la sua orchestra
Costumi di Evelyne Heftre
Coreografie di Laurence Russarie
Luci di Pascale Noël
Immagini di Elise Dutartre
Collaborazione artistica di Léonidas Strapatsakis
Organizzazione di Marco Balsamo


Charlie Chaplin alla fine della sua gloriosa carriera sognava di recitare al fianco della secondogenita Victoria. Ma la figlia prediletta scappò con un mago del circo e al celebre attore non rimase altro che affondare nella malinconia.
Jérôme Savary non intende paragonarsi al grande Chaplin ma, dopo una lunga e gloriosa carriera, realizza il medesimo desiderio: recitare accanto alla figlia ne "La vie d'artiste racontée a ma fille".
Ho deciso di raccontare la mia vita, - spiega Savary - la vita di un artista, di un qualsiasi artista al servizio del suo pubblico, utilizzando le mie esperienze, i miei incontri. Attraverso la musica e le canzoni racconterò successi e insuccessi, a mio modo e con mia figlia Nina. Lo fa con uno spettacolo potenzialmente infinito, composto da immagini, canzoni, numeri di magia e colombe che escono dal cappello. Racconta degli anni Sessanta, Settanta e Ottanta, attraversati da strabilianti rendez-vous con i Beatles, Cat Stevens, David Bowie, Billie Holliday, Monk, Lenny Bruce, Jack Kerouak e Coltrane, rievoca l'Argentina e la sua malinconia, Buenos Aires ed il suo tango.
Il teatro di Savary esalta gli elementi materiali della scena in cui il corpo dell'attore si dimostra sovrano, in un succedersi di avvenimenti che seguono la logica giocosa della messa in scena, arricchita da suggestioni del circo e del music hall.
L'artista, nato a Buenos Aires nel 1942, fondatore del Grand Magic Circus nel 1968, direttore dell'Opera Comique di Parigi, regista di innnumerevoli spettacoli, è al centro di una rappresentazione triste, amara e divertente al tempo stesso. Sono diventato un uomo di teatro e un giocoliere - egli dice - per rimanere bambino, continuare a costruire i miei castelli di cartone, continuare a stringere le fate tra le mie braccia, a uccidere i cattivi con grandi colpi di zanna, ad immaginarmi re e bandito, a condurre eserciti di attori verso il mondo dell'immaginario.

 
 
Lunedì 27 giugno ore 21.30 - Cortile d'onore - Palazzo Te        (« torna alla pagina Spettacoli)

COMPAGNIA ATERBALLETTO
presenta

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Coreografia di Fabrizio Monteverde

Musica di Johann Sebastian Bach
Costumi di Fabrizio Monteverde
Luci e allestimento scenico di Carlo Cerri


Liberamente ispirato al "Risveglio di primavera" di Frank Wedekind, lo spettacolo affronta l'inquietudine di un'età di passaggio, il momento della giovinezza. Incertezze e perplessità che giocano sull'ambiguità e sulla preoccupazione di quello che si diventerà.


CANTATA
Coreografia di Mauro Bigonzetti

Musiche registrate eseguite dal gruppo Assurd: Cristina Vetrone (voce, organetto, tammorra), Lorella Monti - Enza Pagliara (voce, tamburello, nacchere), Enza Prestia (voce, tammorra, tamburello)
Costumi di Helena Medeiros
Luci di Carlo Cerri


"Ma io credo ca pé sta' bbuono a stu munno
o tutte ll'uommene avarriano 'a essere femmene
o tutt' 'e femmene avarriano 'a essere uommene
o nun ce avarriano 'a essere
né uommene ne femmene
pé ffà tutta na vita quieta...
... e haggio ritto bbuono!"

da: "La Gatta Cenerentola" di Roberto De Simone


Aterballetto è la principale Compagnia di produzione e distribuzione di spettacoli di danza in Italia. Nata nel 1979, vanta un ampio repertorio coreografico e gode di riconoscimenti in campo internazionale. Concentra su di sé la produzione, la promozione, la diffusione, la formazione, lo studio e la ricerca, funzioni e prerogative di un impegno globale sul balletto. Dal 1997 la direzione artistica è affidata a Mauro Bigonzetti, uno dei principali interpreti e coreografi del panorama italiano, che ha sviluppato collaborazioni con le più prestigiose Compagnie internazionali.

 
 
Martedì 28 giugno ore 21.30 - Cortile d'onore - Palazzo Te            (« torna alla pagina Spettacoli)
(in caso di maltempo lo spettacolo si terrà nella Sala dei Cavalli)

Il NOTTURNO di Gabriele D'Annunzio
lettura drammatica di Franco Branciaroli


Ho gli occhi bendati. Sto supino nel letto, col torso immobile, col capo riverso, un poco più basso dei piedi.
Sollevo leggermente le ginocchia per dare inclinazione alla tavoletta che v'è posata. Scrivo sopra una stretta lista di carta che contiene una riga. Ho tra le dita un lapis scorrevole. Il pollice e il medio della mano destra, poggiati sugli orli della lista, la fanno scorrere via via che la parola è scritta.

Questo è il folgorante incipit del Notturno dannunziano, trasparente metafora della condizione esistenziale di ogni scrittore, sospeso nel buio a visitare l'abisso del nulla. Nato da un lungo periodo di immobilità a cui il poeta fu costretto dopo l' incidente aereo avvenuto il 16 gennaio 1916, questo falso diario è fra le prove più vibranti e meno artefatte compiute dal pescarese, la cui opera complessiva è stata brillantemente affrontata da Umberto Artioli nel libro Il combattimento invisibile: D'Annunzio tra romanzo e teatro.
In una pulsante successione di annotazioni, sogni, visioni, libere associazioni mentali, impressioni sensuali, la nota notturna e fantastica assorbe pause e grida liriche, sospiri, eccitamenti. L'amore della voluttà di vivere.
Di questo capolavoro, Franco Branciaroli dà oggi una lettura intensa ed elevata, in prima assoluta. Una prova d'attore magistrale ideata appositamente per il Festival di Mantova, in omaggio a chi ne fu l'inventore: la profondità dei giudizi critici di Umberto Artioli si unisce allo spettacolo dell'anima finalmente messa a nudo di uno dei maggiori scrittori d'Italia, perennemente sospeso tra modernità e sogno della parola incantata.
Franco Branciaroli riversa il proprio innato talento nelle più diverse forme di teatro. Attore, regista e autore, ha attraversato la storia del teatro italiano e internazionale lavorando con registi del calibro di Patrice Chéreau, Luca Ronconi e Aldo Trionfo. Tra le moltissime, memorabili le sue interpretazioni di Cyrano, Caligola e Medea. A sua volta creatore di testi (Cos'è l'amore, Lo zio), ha collaborato a lungo con il Teatro degli Incamminati.

Al termine della serata verrà consegnato il premio Arlecchino d'oro, attribuito nel 2005 alla memoria di Umberto Artioli. Il Comitato Scientifico della Fondazione ha infatti ritenuto doveroso commemorare il grande intellettuale precocemente scomparso, che con passione e genio ha speso la propria vita per costruire linee di indagine innovative e momenti di alto spettacolo nel vasto universo teatrale che egli tanto amava. I suoi testi rimarranno preziosi momenti di insegnamento per gli attori e i registi stessi, che hanno spesso trovato nelle sue pagine un'analisi illuminante delle situazioni sceniche.

 
 

 Edizioni de L'Arlecchino d'Oro
2005: Presentazione, Spettacoli, Approfondimenti  
2004: Presentazione, Premio, Spettacoli 2003: Presentazione, Premio, Spettacoli, Stampa
2002: Contributo 2001: Presentazione, Premio, Spettacoli, Stampa
2000: Presentazione, Premio, Spettacoli 1999: Presentazione, Premio, Spettacoli

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